Area geografica: Regionale
Regione/Provincia: Emilia-Romagna
Tipo di imprese a cui è destinato: Imprese singole (sia PMI che GI);
Consorzi con attività esterna;
Soggetti giuridici iscritti al REA;
Aggregazioni di imprese, costituite nella forma di contratto di rete.
Requisiti di ammissibilità:
a)essere regolarmente costituite ed iscritte nel registro delle imprese presso la CCIAA competente per territorio;
b)depositato presso la competente camera di commercio al momento della presentazione della domanda almeno due bilanci;
c)esercitare attività di produzione di beni e servizi, come indicato dall’art. 2195 del c.c;
d)non trovarsi in stato di liquidazione giudiziale, concordato preventivo;
e)non essere destinatarie di provvedimenti di decadenza, di sospensione o di divieto;
f)non presentare le caratteristiche di impresa in difficoltà;
g)avere l’unità locale o la sede operativa in cui si realizza il progetto nel territorio della Regione Emilia-Romagna.
Tipo di contributo: Contributo a fondo perduto
Dotazione finanziaria: € 5.000.000
Contributo massimo: 500.000 € nel caso di PMI singola o rete di PMI; 700.000 € nel caso di GI o rete comprendente una GI.
Percentuale massima su spesa ammessa: 45% delle spese ammissibili relative ad attività di ricerca industriale (RI); 20% delle spese ammissibili relative ad attività di sviluppo sperimentale (SS).
Spesa minima: 250.000 € per le PMI e per la rete di PMI; 500.000 € per le GI e per la rete con PM.
Data di inizio presentazione domande: 25 luglio 2023
Termine ultimo presentazione domande: 26 settembre 2023
Interventi ammissibili:
– Ricerca industriale: ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze e capacità da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o apportare un notevole miglioramento ai prodotti, processi o servizi esistenti, compresi prodotti, processi o servizi digitali in qualsiasi ambito, tecnologia, industria o settore (tra cui industrie e tecnologie digitali, quali il supercalcolo, le tecnologie quantistiche, le tecnologie a catena di blocchi (blockchain), l’intelligenza artificiale, la cibersicurezza, i big data e le tecnologie cloud). La ricerca industriale comprende la creazione di componenti di sistemi complessi e può includere la costruzione di prototipi in un ambiente di laboratorio o in un ambiente dotato di interfacce di simulazione verso sistemi esistenti e la realizzazione di linee pilota, se ciò è necessario ai fini della ricerca industriale, in particolare ai fini della convalida di tecnologie generiche;
− Sviluppo sperimentale: l’acquisizione, la combinazione, la strutturazione e l’utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e di altro tipo allo scopo di sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati, compresi i prodotti, processi o servizi digitali, in qualsiasi ambito, tecnologia, industria o settore (tra cui industrie e tecnologie digitali, quali il supercalcolo, le tecnologie quantistiche, le tecnologie a catena di blocchi (blockchain), l’intelligenza artificiale, la cibersicurezza, i big data e le tecnologie cloud o di punta).
Rientrano in questa definizione anche altre attività destinate alla definizione concettuale, alla pianificazione e alla documentazione concernenti nuovi prodotti, processi o servizi. Rientrano nello sviluppo sperimentale la costruzione di prototipi, la dimostrazione, la realizzazione di prodotti pilota, test e convalida di prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati, effettuate in un ambiente che riproduce le condizioni operative reali laddove l’obiettivo primario è l’apporto di ulteriori miglioramenti tecnici a prodotti, processi e servizi che non sono sostanzialmente definitivi. Lo sviluppo sperimentale può quindi comprendere lo sviluppo di un prototipo o di un prodotto pilota utilizzabile per scopi commerciali che è necessariamente il prodotto commerciale finale e il cui costo di fabbricazione è troppo elevato per essere utilizzato soltanto a fini di dimostrazione e di convalida. Lo sviluppo sperimentale non comprende tuttavia le modifiche di routine o le modifiche periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione e servizi esistenti e ad altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.
Spese ammissibili:
a) Servizi di consulenza specialistica riferibili a brevetti frutto della ricerca, sviluppo di software specifico per l’oggetto della ricerca;
b) Servizi di consulenza di carattere tecnico-scientifico, spese per l’utilizzo di laboratori di ricerca o di prova e Ricerca contrattuale con organismi di ricerca e/o strutture di ricerca industriale e trasferimento tecnologico appartenenti alla Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna ed accreditate ai sensi della DGR 1467/2018 (verificabili al seguente link https://www.retealtatecnologia.it/laboratori-centri);
B. Spese per nuovi “ricercatori”;
C. Acquisto o noleggio/affitto (ed altri metodi similari) di strumentazione scientifica, impianti industriali, acquisto di brevetti, software specialistico nella misura massima del 50% del totale delle voci di spesa A e B;
D. Realizzazione fisica di prototipi, nella misura massima del 50% del totale delle voci di spesa A, B e C (solo per sviluppo sperimentale);
E. Spese per personale adibito ad attività di ricerca, progettazione, sperimentazione. Non sono ammissibili le spese per il personale adibito a funzioni di tipo amministrativo, commerciale, di magazzino e di segreteria. Sono ammissibili esclusivamente i costi per il personale dipendente (a tempo indeterminato o determinato). Tali spese sono ammissibili nella misura massima del 30% del totale delle voci A, B, C e D;
F. Spese generali, calcolate nella misura forfettaria del 5% del totale dei costi diretti ammissibili (totale voci A, B, C, D ed E) conformemente a quanto previsto dall’art 54, lettera a) “Finanziamento a tasso forfettario dei costi indiretti in materia di sovvenzioni” del Regolamento (UE) 2021/1060.