CCIAA di Cuneo. Bando ESG e transizione energetica. Anno 2023.

CCIAA di Cuneo. Bando ESG e transizione energetica. Anno 2023.
Finalità del bando è quella di stimolare la transizione ecologica, sociale e di governance - ESG delle imprese cuneesi e il riposizionamento competitivo sui mercati nonché favorire la transizione energetica mediante l’introduzione di Fonti di Energia Rinnovabile (di seguito FER) e la partecipazione a Comunità Energetiche Rinnovabili (di seguito CER).

Area geografica: Camerale

Regione/Provincia: Cuneo

Tipo di imprese a cui è destinato: PMI, Micro Impresa

Settore: Agricoltura, Artigianato, Commercio, Industria, Servizi/No Profit, Turismo, Cultura, Agroindustria/Agroalimentare

imprese aventi sede e/o unità locale cui è riferita l’attività oggetto di contributo in provincia di Cuneo, regolarmente iscritte al Registro Imprese ed in regola con il pagamento del diritto annuale camerale.

Requisiti di ammissibilità:

  • sede e/o unità locale cui è riferita l’attività oggetto di contributo in provincia di Cuneo; regolarmente iscritte al Registro Imprese;
  • in regola con il pagamento del diritto annuale camerale.

 

Tipo di contributo:  Contributo a fondo perduto

Dotazione finanziaria: € 77.000

Contributo massimo: € 7.500

Percentuale massima su spesa ammessa: 50%

Spesa minima: € 4.000

Data di inizio presentazione domande: 10 luglio 2023

Termine ultimo presentazione domande: 30 settembre 2023

Validità: fino ad esaurimento fondi

Spese ammissibili:

A) Spese di consulenza e formazione finalizzate a favorire la transizione ecologica attraverso l’adozione dei criteri ESG nell’ambito di:

1. sistemi di riuso degli scarti di produzione e dei fattori di produzione (a titolo di esempio non esaustivo: spese di consulenza relative all’introduzione nel processo produttivo di tecniche per la produzione, consumo, riparazione e rigenerazione, riuso delle materie prime e seconde, con l’obiettivo di trarre il massimo valore e il massimo uso da materie prime, prodotti e rifiuti, promuovendo il risparmio energetico e riducendo le emissioni inquinanti);

2. innovazione di prodotto e/o processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse, utilizzo di sottoprodotti in cicli produttivi, riduzione di rifiuti e riutilizzo di beni e materiali (a titolo di esempio non esaustivo: spese di consulenza relative all’implementazione di soluzioni di “refurbishment”, di soluzioni di sharing e approcci “pay-per-use”, attivazione programmi di take-back, …);

3. sistemi aziendali di riduzione dei consumi idrici e riciclo dell’acqua secondo le tecnologie applicabili ai diversi processi produttivi (a titolo di esempio non esaustivo:

4. definizione di un piano di gestione per progetti di mobilità e logistica sostenibile;

5. azioni finalizzate all’allungamento della durata di vita utile dei prodotti e il miglioramento del loro riutilizzo e della loro riciclabilità (eco-design);

6. introduzione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging);

7. valutazioni/certificazioni ambientali, ivi incluso le eventuali spese per le verifiche di conformità agli Orientamenti tecnici della Commissione Europea sull’applicazione del principio “non arrecare un danno significativo” (DNSH);

8. governance dell’azienda in ottica di aderenza ai criteri ESG (a titolo di esempio non esaustivo: certificazione ESG, bilancio di sostenibilità, ecc.);

9. formazione per lo sviluppo delle competenze e della consapevolezza interna all’azienda, specificatamente finalizzate all’adozione di un piano di governance ESG.

B) Spese per l’acquisto di sistemi gestionali finalizzati all’operatività aziendale dei Piani di Governance in ottica di coerenza ai criteri ESG.

C) Spese di consulenza finalizzate a favorire la razionalizzazione dell’uso di energia da parte delle imprese, mediante interventi di efficienza energetica e/o di sistemi di autoproduzione FER, anche attraverso la partecipazione delle imprese alle CER, in particolare:

1. audit energetici, finalizzati a valutare la situazione iniziale “as is” dell’impresa, per individuare e quantificare gli interventi di efficienza e le opportunità di risparmio e definire un piano di miglioramento energetico;

2. analisi delle forniture di energia, attraverso l’esame dei documenti contrattuali e contabili delle utenze, finalizzata alla definizione di un programma di ottimizzazione dei parametri contrattuali alla luce delle caratteristiche produttive dell’impresa;

3. progettazione di sistemi di raccolta e di monitoraggio dei dati energetici di base (bollette, contatori, ecc.) e della produzione (consumi, rendimenti, ecc.), anche attraverso l’utilizzo di automazioni con tecnologie 4.0;

4. piano di miglioramento energetico con individuazione e quantificazione degli interventi di efficienza e le opportunità di risparmio dell’impresa;

5. studi di fattibilità per progetti di riqualificazione energetica;

6. implementazione di Sistemi di gestione dell’energia in conformità alle norme ISO 50001, ISO 50005, ISO 50009;

7. studio di fattibilità tecnico-economica finalizzata alla realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER);

8. realizzazione della documentazione tecnica (progetto, configurazione, ecc.) e giuridica (statuto, contratti, ecc.) necessaria alla costituzione/adesione di/ad una CER;

9. implementazione di tecnologie digitali e 4.0 (cloud, IoT, Intelligenza artificiale, ecc.) per favorire la transizione energetica (“doppia transizione”);

D) Spese per attività di formazione con specifico riferimento al settore energetico, di durata non inferiore alle 40 ore totali, finalizzata al conseguimento della qualifica di Energy manager per risorse interne impiegate stabilmente all’interno dell’impresa.

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