Area geografica: Regionale
Regione/Provincia: Emilia-Romagna
Tipo di imprese a cui è destinato: Possono essere beneficiari del presente bando le imprese agricole che intervengono a tutela del proprio potenziale produttivo frutticolo. Per essere beneficiaria, l’impresa agricola al momento della domanda deve:
risultare iscritta ai registri della CCIAA, fatti salvi i casi di esonero previsti dalla normativa vigente;
risultare iscritta all’Anagrafe regionale delle Aziende Agricole;
presentare un Piano di Investimenti coerente con le disposizioni del presente bando;
impegnarsi a rendere disponibili tutti i dati richiesti dalle attività di monitoraggio e valutazione.
Tipo di contributo: Contributo a fondo perduto
Dotazione finanziaria: € 1.048.642
Percentuale massima su spesa ammessa: 70%
Spesa minima: € 5.000
Spesa massima: € 200.000
Data/Periodo di apertura bando: dal 29 giugno al 19 settembre 2023
Interventi ammissibili: Il PI (Piano di Investimento) dovrà prevedere interventi riferiti a impianti frutticoli esistenti alla data di presentazione della domanda di sostegno e risultanti dal piano colturale (pc) 2023, validato tramite sottoscrizione dell’apposita scheda di validazione disponibile in Anagrafe e successivo inserimento della stessa nel fascicolo ansa partecipante al bando.
Il PI dovrà necessariamente risultare avviato in data successiva a quella di presentazione della domanda di sostegno. La tempistica di realizzazione del PI prevista dovrà essere al massimo di 9 (nove) mesi, decorrenti dalla data dell’atto di concessione del sostegno.
Spese ammissibili:
– acquisto e messa in opera di ventilatori e/o bruciatori fissi e /o mobili con funzione
antibrina; in relazione ai bruciatori si precisa che non risultano ammissibili tipologie il cui utilizzo prefiguri la possibile violazione delle normative/disposizioni inerenti alla tutela della qualità dell’aria;
– l’adeguamento di impianti irrigui esistenti al momento della domanda, limitatamente all’inserimento di linee di adduzione ed ugelli/erogatori specificamente dedicati ad espletare la sola funzione antibrina;
– spese tecniche generali, come onorari di professionisti o consulenti, in misura non superiore al 3% dell’importo ammissibile di cui ai precedenti punti